Ce l'ho. Io ce l'ho, il (la?) Dwarf Quest.
Io ce l'ho e forse tu, lettore, no. Perchè ad avercelo (il Dwarf Quest) siamo in una ventina di persone. Nel mondo. Nell'universo. Anche in quelli paralleli, che mica glieli lascio.
Ma sto divagando; quello che voglio fare qui, ora, è scrivere una recensione nel modo più distaccato possibile. Come se quelli che l'han fatto non fossero miei amici (reali o virtuali - ma non cambia: sono miei amici), come se i 60€ spesi per farlo arrivare a casa mia fossero andati ad un sito online. Come se fosse un "gioco qualunque", di quelli che compri perchè t'han detto che è bello.
Nota: le foto linkano a quelle ad alta risoluzione, se volete vedere beneSulla descrizione generale di cosa contiene la scatola c'è mezzo pieno RTA, quindi salto l'elenco. Invece vi racconto cosa ho provato io nell'estrarre dalla scatola la roba.
Che tu la apri è c'è dentro un CD, e c'è della roba che sembra il Galak (che voglia che c'ho di Galak) e le tiles nei sacchettini, e una scatolina bianca.
E allora estrai tutto, un pezzo alla volta, e lo guardi e lo rigiri e ti chiedi "a che cacchio serve" ma in realtà non te ne frega molto, perchè cacchio se è bello!
E alla fine stendi tutto sul tavolo:
e per un po' stai lì a contemplare il tutto. Che te (io) che sei uno che di robe ne hai iniziate seimilioni e ne hai finite tre e mezzo, al pensiero di una mole di lavoro come questa già ti senti una ciabatta.
Poi ti metti col mento sul tavolo e osservi le sculture, che son la cosa che più ti impressiona:
Ora, la scultura è, per me, una forma d'arte oscura e incomprensibile quanto le teorie recenti sui motori a curvatura (non è una cazzata: la NASA ci studierà un po' su); non capisco come sia possibile, come si faccia, cosa si debba pensare e poi cosa si debba muovere per ottenere da una megacaccola di roba verde una figura.
Sta di fatto che qui di roba ce n'è una caterva. Credo che smetterò di guardarle per bene solo tra una settimana, dopodichè morirò col senso di colpa (o per non averle dipinte che le rovino, che le miniature meritano una pittura, o per averle dipinte e rovinate, che meritavano una mano migliore: non ho vie d'uscita).
Poi passi alle tiles, i tasselli e le carte. Che -confesso- ero sospettoso. No, ero poco fiducioso. Apri i sacchetti e ti ritrovi in mano il miglior materiale che tu possa pensare dopo le patacche in plastica di Heroscape. Temevo fosse robina, stampata bene ma fragile. Mi sbagliavo, e ho fatto un paio di prove strutturali, che da quanto pubblicato fin'ora non si capisce bene:
Prova di resistenza delle tiles:
Prova di resistenza delle carte:
Ecco.
Se qualcuno conosce un dipendente FFG, WizKids, o WotC gli telefoni, gli faccia vedere le foto e gli dica d'andare a cagare lui, i suoi cartoncini del piffero e le sue carte veline.
C'è un CD con la colonna sonora e altra roba dentro. L'ho messo in macchina mentre venivo a casa dal lavoro, sono arrivato alla traccia 7.
Rimango dell'idea che -per i miei gusti- suoni troppo moderno per un gioco fantasy, ma detto questo, che è altamente soggettivo, la musica è bella, ha momenti altissimi, suonata bene e registrata bene. Ho dei CD del ciclo "NEWAGE", vestigia di quando mio babbo aveva l'edicola.... vi assicuro che il CD è meglio.
Finalmente prendi il libro. Cavolo se pesa. Lo sfogli con rispetto: le pagine sono grosse, belle, non lucide che lasci le ditate e non opache che non rende il colore. Un libro tostissimo, pesante, resistente che apro solo a metà che ho paura di rovinarlo non perchè sembri debole... ma perchè è troppo bello.
Ci sono manuali di GDR che delle robe così se le sognano:
La parte con le avventure, con la mappa bianca, mi piace un sacco, che "stacca" da tutto il resto.
Francamente, non mi aspettavo tanto, dal Dwarf Quest. Non so come sarà il gioco, come saranno le singole quest. Ma se c'era un modo di impressionarmi con un lavoro autoprodotto, beh, l'han trovato. Sono incontentabile, e quindi dirò che mi manca la stampa delle ultime due pagine del manuale, riassuntive delle magie, armi, icone ecc., in un foglio staccato. "Stampatelo, brontolo" dirà qualcuno... eh ma io l'avrei voluto di quella carta lì! Quella carta lì grossa, resistente, che toccarla mi dà gusto.
Ma non è una critica: è una voglia.
Posso dire che le miniature sono precise e definite come quelle dei giochi della FFG? No. Posso dire che sono altrettanto fredde e impersonali? No. Quando prendi in mano una miniatura vedi, SENTI, la passione di chi l'ha scolpita, stampata e ritoccata per togliere i difetti. Quando guardi le tiles e le illustrazioni SENTI che dietro c'è qualcuno che ha una storia da raccontare, non che è stato pagato via web per disegnare una stanza dal titolo "lava, e roccia".
Io non so come spiegarvelo: la roba dentro a questa scatola è viva. La cura nei contenuti e nei materiali è immensa. Il contenuto di questa scatola non è bello. E' commovente.
E, vi giuro, sto ancora facendo come se non fossero miei amici.